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Correlazioni in Medicina



Effetto di carcinoma in situ concomitante sulla chemioterapia neoadiuvante per il carcinoma a cellule uroteliali della vescica: esiti patologici inferiori ma nessun effetto sulla sopravvivenza


Si ritiene generalmente che il carcinoma in situ sia refrattario alla chemioterapia, ma mancano dati specifici per convalidare questa ipotesi.
È stato valutato l'effetto del carcinoma clinico concomitante in situ sugli esiti specifici del cancro dopo chemioterapia neoadiuvante per il cancro della vescica muscolo-invasivo.

È stata effettuata una revisione retrospettiva dei pazienti trattati con chemioterapia neoadiuvante seguita da cistectomia radicale per tumore della vescica muscolo-invasivo dal 2008 al 2012.
Sono state raccolte le variabili cliniche pretrattamento e i pazienti sono stati stratificati per la presenza di carcinoma in situ clinico su campioni di resezione transuretrale del tumore della vescica precistectomia.

Sono stati confrontati i 2 gruppi riguardo agli esiti patologici, tra cui il tasso di risposta completa ( pT0N0Mx ) dopo la chemioterapia neoadiuvante.

Dei 189 pazienti che hanno soddisfatto i criteri di studio, 56 ( 29.6% ) avevano un carcinoma in situ concomitante.
La condizione era associata a una significativa riduzione del tasso di risposta patologica completa ( 10.7% vs 26.3%, P=0.02 ).
Questa differenza era significativa all’analisi univariata e multivariata ( odds ratio, OR=0.34, P=0.02 e OR=0.31, P=0.02, rispettivamente ).

Nonostante il diminuito tasso di risposta completa, il carcinoma clinico in situ non era associato a una differenza nella sopravvivenza libera da recidive, cancro-specifica o globale.

Inoltre, quando il down-staging a carcinoma patologico in situ come unica malattia è stato considerato una risposta completa, non vi è stato alcun cambiamento significativo nella sopravvivenza libera da recidive, cancro-specifica o globale.

In conclusione, il carcinoma in situ concomitante è associato a una diminuzione del tasso di risposta completa ma questo non sembra influenzare l'esito di sopravvivenza. ( Xagena2015 )

Parker WP et al, J Urology 2015; 193; 1494-1499

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